Dopo nove anni di chiacchiere, vogliamo parlarne seriamente?
Quali interventi infrastrutturali per una città che guardi a scelte urbanistiche di alto profilo, attente alle politiche ambientali (qualità dell’aria, rumore) e per una mobilità sicura e rispettosa della qualità della vita di cittadini e lavoratori?
SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’ di Novara ne discute con urbanisti, associazioni, comitati e cittadini
Lunedì 21 giugno alle ore 21 presso la sala del Quartiere Nord, via Fara
intervengono:
Bruno LATTANZI SEL Sinistra Ecologia Libertà Novara
Giovanni GRAMEGNA Studio di Architettura G1
Carlo BERGAMASCHI CTFP Comitato Trasporti Ferroviari Pericolosi
Mariano SETTEMBRI Comitato Pendolari
Giulio RIGOTTI Associazione Amici della Bici
coordina:
Nicola FONZO portavoce provinciale SINISTRA ECOLOGIA LIBERTA’
In queste ultime settimane, con la elezione del Sindaco Giordano a Consigliere Regionale, prima, e la sua nomina ad Assessore alle Attività Produttive, poi, si è molto parlato del “modello Novara” come vanto di una novella classe dirigente rampante e come modello da esportare e di cui permeare più complessivamente la vita amministrativa dell’intera Regione.
Ma cosa, in realtà, c’è sotto l’espressione “modello Novara”? E’ la fantomatica “stazione in linea” la soluzione di tutti i problemi? E cosa ne è stato della mirabilante STU (Società di Trasformazione Urbana)? E che fine ha fatto l’altrettanto fantasmagorica “Novara Futura”?. Utilizzando il titolo di un vecchio film si potrebbe dire “Sotto il vestito niente”.
Le cose vere sono altre: Novara e il suo territorio sono stati in questi ultimi 10-15 anni oggetto passivo di pesanti infrastrutturazioni e massicci aumenti di traffici senza grandi ricadute positive, mentre gli effetti negativi sono del tutto evidenti ed interessano la qualità della vita quotidiana dei novaresi.
Non sono emerse, né emergono, scelte urbanistiche che esprimano un disegno complessivo ed unitario in cui armonizzare la vocazione industriale del territorio con lo sviluppo logistico, oggi dirompente e disordinato, e valorizzare l’eccellenza del patrimonio di ricerca novarese con una importante qualificazione del polo universitario.
Novara si colloca costantemente ai primi posti nelle classifiche delle città con la peggiore qualità dell’aria.
L’aumento del traffico di merci ha pesantemente interessato la qualità della vita dei quartieri cittadini attraversati dai treni merci, aumentandone la loro separazione e peggiorandone le condizioni di sicurezza (Viareggio ci ammonisce tutti) e di inquinamento acustico.
In barba all’alta velocità, o capacità, migliaia di pendolari novaresi e del novarese hanno visto drasticamente peggiorare la loro condizione e vivono sempre più come ostaggi di servizi ogni giorno più precari.
Manca un disegno organico sulla ciclabilità in grado di dare qualità alla vita in città e nel suo rapporto con una campagna circostante da vivere e valorizzare.
In definitiva sono emerse, di volta in volta, scelte che rispondevano a interessi particolari e che venivano decise altrove a prescindere. Sarebbe forse ora di smettere la politica degli spot e degli slogan, dove ognuno cerca di piantare la propria bandierina e risulta impossibile discutere di merito.
Nessun commento:
Posta un commento