Solo qualche anno fa, l'allora sindaco Giordano fece una figuraccia in tutta Italia e in mezza Europa per l'ordinanza che intendeva vietare a più di tre persone di accedere nei parchi pubblici di notte. Ora anche il vicesindaco, Silvana Moscatelli, ha deciso di cimentarsi nella sfida a chi la spara più grossa. Il terreno di sfida è sempre lo stesso: un'ordinanza che dovrebbe assicurare la sicurezza dei cittadini.
L'altro ieri Moscatelli ha firmato un'ordinanza ridicola, liberticida e comica.
Ridicola perchè impone a tutti i negozi, bar ecc dotati di un'insegna in lingua straniera la traduzione della stessa in italiano. Quindi, da ieri i vigili urbani, che dovrebbero occuparsi d'altro, staranno passando di bar in bar, di ristorante in ristorante, a spiegare che alla Giunta non piace tutto ciò che non rientra nell'idioma italico. Quindi, via: food, drink, restaurant, pub,wine, irish, tequila, brasserie, bed and breakfast ecc. Forse gli assessori di Lega e Pdl non sanno che i novaresi viaggiano e a New York, Berlino e Parigi (solo per citare i villaggi più sperduti) hanno potuto osservare che parecchi nostri connazionali hanno arricchito il panorama urbano, in diversi angoli del pianeta, con strepitose scritte in italiano. A meno che il divieto dell'insegna in lingua straniera valga solo per il cinese o l'arabo? Ma questo, che sarebbe assai grave, nell' editto dell'altro giorno non c'è scritto!
Liberticida perchè l'ordinanza impone agli esercenti di vietare il formarsi di gruppi di persone che consumano alimenti e bevande all'esterno delle loro attività. Perciò, visto che anche in questo caso l'ordinanza non prevede eccezioni o specifiche, i poveri vigili urbani dovranno spiegare ai gruppi (più o meno di tre?), appassionati di happy hour (si può ancora dire senza incorrere nelle ire del vicesindaco?), che sorseggiano l'aperitivo all'esterno dei bar o a coloro i quali vogliono gustare un cono a ridosso della gelateria che non si può più fare.
Comica perchè il provvedimento impone la conoscenza della nostra lingua a qualunque straniero che abbia già un'autorizzazione, o che intenda ottenerla, all'attività commerciale. La padronanza o è certificata con un titolo di studio oppure si ottiene con il superamento di un esame da sostenere in Comune. Moscatelli, probabilmente memore del suo passato da professoressa, anticipa anche le materie dell'esame municipale: conoscenza di base della lingua italiana e capacità di lettura e comprensione di un testo italiano. Peccato che proprio chi ha scritto l'ordinanza che rendere obbligatoria la conoscenza della lingua italiana scrive:"E' fatto obbligo agli esercenti le attività commerciali e artigianali di vietare il formarsi di CAPPANELLI di persone..." Forse il vicesindaco intendeva CAPANNELLI, con una P e due N?
Visto l'avvicinarsi della scadenza elettorale, siamo proprio alle comiche finali di questi amministratori sgrammaticati e arroganti.
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