E' tornata alla ribalta della politica locale la premiata coppia: Giordano/Nastri che all'unisono si scagliano contro Trenitalia, "rea" ai lori occhi di aver mantenuto quello che i vertici della società avevano sempre sostenuto, cioè che i treni veloci Novara li potrà vedere sfrecciare ma sicuramente non si fermeranno sotto la Cupola.
Da quando l'uno (il forzista) era salito ai vertici di Montecitorio e l'altro (il leghista) era rimasto ben saldo sulla poltrona più prestigiosa di Palazzo Cabrino, le occasioni per i due di incrociarsi si erano fatte sempre più rare anche perchè sono noti più i loro dissapori che le loro intese. Ora, però, c'è un bersaglio contro cui possono scatenarsi in campagna elettorale, per l'appunto Trenitalia che a partire dal 13 dicembre- quando entrerà in vigore l'orario invernale- ridurrà sostanzialmente il numero di treni che faranno sosta in città. Non solo: è confermato che i treni ad alta velocità, nonostante lo sperpero di territorio determinato a Novara, correranno ben lontano da Piazza Garibaldi. Vien da ridere a pensare che si potranno fermare nella cosiddetta stazione in linea, a Galliate. Analogamente i treni eurostar e intercity, e questi ultimi tranne rare eccezioni, transiteranno su quella linea e quindi o i pendolari si recheranno in quella cattedrale nel deserto- non essendoci alcun collegamento tra la nuova stazione e quella di Piazza Garibaldi- oppure dovranno adattarsi ai soliti e ritardatari treni interregionali. Il gatto e la volpe della poltica novarese- non abbiamo preferenze sull'attribuzione dei ruoli, poichè sia il sindaco che il deputato PdL sanno ben interpretare entrambi- se la prendono con le ferrovie, ovviamente qualche esponente locale ci mette dentro anche la Regione (non si sa mai che qualche polemica potrebbere far scattare la candidatura a Palazzo Lascaris),illudendosi che i novaresi si bevano l'ennesima bugia.
Furono Giordano (Sindaco) e Nastri (Vicesindaco) a proporre e votare in Consiglio comunale la cancellazione dell'interconnessione ad est, voluta dalla precedente Giunta di centro-sinistra. L'interconnessione ad est venne sostituita, con abili giochi linguistici del gatto e della volpe, dal giro banco e dal baffetto, cioè il nulla. Dietro quelle simpatiche espressioni non c'erano tracciati alternativi per l'ingresso in città dell'alta velocità, ma semplicemente la totale capitolazione dell'Amministrazione alle pretese delle ferrovie. L'interconnessione, tra l'altro, avrebbe consentito il quadruplicamento della linea Novara/Milano e quindi il potenziamento dei treni dei pendolari. I risultati ora sono evidenti a tutti: i treni più utilizzati dai pendolari sono sempre gli stessi nelle precarie condizioni che conosciamo, gli eurostar e gli intercity nella sostanza non fermeranno più a Novara e dei freccia rossa sentiremo forse il sibilo.
Non è finita qui: anche per le merci su rotaia siamo all'ora della verità. Il governo Berlusconi, su proposta del Ministro Matteoli, ha finanziato il collegamento Genova-Milano (il terzo valico) e per il cosidddeto corridoio 24 (da Genova al Nord Europa via Alessandria e Novara), che avrebbe assegnato un ruolo da protagonista al Cim, non c'è nemmeno un centesimo.
In sostanza: sia per il transito delle merci sia per quello delle persone Novara ha perso il treno, mancando totalmente una strategia complessiva da parte di chi da molti anni governa la città.
I novaresi, al di là delle chiacchiere, sanno chi ringraziare.
Novara, 8 dicembre 2009.
I consiglieri comunali:
Nicola FONZO, Domenico IERACE, Alfredo REALI
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