Apprendiamo, dalla lettura dei giornali, che la cosiddetta moschea (che tale non è, poiché trattasi di un centro culturale!) è in procinto di essere trasferita in un edificio più grande di quello attuale, ma sempre nel quartiere Sant’Agabio.
Il Sindaco di Novara si era fatto vanto nei mesi scorsi che nel giro di breve tempo avrebbe allontanato la “moschea” dal quartiere, già al centro di notevoli criticità costituite dall’alto tasso di popolazione immigrata che lì dimora.
Di tempo ne è passato parecchio da quel proclama e, quando qualche giorno fa nella competente Commissione consiliare l’abbiamo fatto presente, l’Assessore alla Sicurezza Franzinelli (leghista anche lui come il Sindaco) ci ha risposto che il Comune non aveva voce in capitolo, poiché si trattava di una transazione in corso tra privati.
Qui ci sorge un dubbio: prima era una questione di ordine pubblico, adesso invece attiene ad accordi commerciali?
Se fossero confermate le cronache, dunque, il centro di ritrovo dei musulmani già attivo a Novara non solo non si sposterebbe dal Quartiere, dove prima non poteva restare per motivi di ordine pubblico, ma addirittura sarebbe ospitato in una struttura più ampia, quindi con l’obiettivo di accogliere un numero di fedeli maggiore dell’attuale.
Non siamo tra coloro i quali ritengono un problema la presenza di musulmani nella nostra città; da laici rivendichiamo il diritto di consentire a tutti e a ciascuno di vivere e praticare la propria fede in un clima di libertà e rispetto reciproco. Forti di questa convinzione, possiamo senza imbarazzo far rilevare la contraddizione evidente nel trasferimento che è diventato ampliamento della moschea nella medesima zona e l’imbarazzo della Lega Nord, che non sapendo che dire, si trincera dietro l’accordo commerciale.
A scherzare col fuoco, si rischia di restare scottati.
Nicola Fonzo Sinistra Democratica per il Socialismo europeo
Domenico Ierace Partito Socialista
Alfredo Reali Partito della Rifondazione Comunista
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