La seduta di ieri del Consiglio comunale, convocata per approvare gli equilibri di bilancio, non poteva non aprirsi con una comunicazione del Sindaco riguardo le vicende giudiziarie che hanno coinvolto due componenti della sua Giunta e un autorevole dirigente dell'Amministrazione. Da ciò che è stato pubblicato sui giornali emerge che la magistratura ha chiesto la prosecuzione delle indagini, articolate su tre filoni. Su uno di questi sono venuti fuori i nomi degli Assessori Rizzo e Pepe, oltrechè della dirigente del settore urbanistica arch. Paola Vallaro. Per nessuno dei tre la magistratura ha formulato alcuna ipotesi, al contrario è stata costretta a comunicare agli interessati che erano in corso delle indagini che li riguardano. Non siamo di fronte nè ad un avviso di garanzia, nè ad un rinvio a giudizio, che pure sarebbero degli atti propedutici all'apertura del processo.
La Costituzione, che vale per Rizzo, Pepe, Vallaro e qualunque comune cittadino, stabilisce la presunzione di innocenza fino al definitivo grado di giudizio. Abbiamo polemizzato duramente con Luigi Giordano (capogruppo PdL) che ha attaccato la stampa locale, "rea" ai suoi occhi di aver pubblicato nomi, cognomi e relative fotografie degli amministratori. L'informazione ha fatto il suo mestiere, che può piacere o meno. Anzi serve come l'aria alla democrazia che la stampa eserciti le sue prerogative. La magistratura, che non infallibile, è solo agli inizi della sua attività. Quando terminerà il suo percorso, avremo elementi per decidere le ulteriori mosse.
Da un punto di vista politico, il mio intervento non ha lesinato critiche. Ci saremmo aspettati che gli stessi Assessori si autosospendessero dalle deleghe loro assegnate dal Sindaco, non per un anticipo di condanna ma per tenersi lontano da qualunque ipotesi di coinvolgimento tra le indagini e la normale attività amministrativa nei settori di cui sono responsabili. Così non è stato, politicamente ritengo un errore che non abbiamo avvertito tale necessità. Noi non vogliamo mandare in galera la giunta Giordano, ma è interesse (nostro e riteniamo anche della città) mandarli a casa con la forza dei voti. Al di là della levata di scudo, di cui il Sindaco si è fatto promotore nel suo discorso d'apertura, questa maggioranza è al capolinea. PdL e Lega litigano ormai apertamente: il Presidente della Provincia Sozzani nomina La Rocca (PdL) Capo di Gabinetto e la Lega presenta in Consiglio Provinciale un'interrogazione sui costi della politica, di rimando il PdL reagisce con una mozione in Consiglio comunale sempre sui costi della politica. A fine luglio, il Sindaco aveva annunciato in un'intervista su "La Stampa" la variante al Piano Regolatore per trasformare in area industriale l'area ex cementificio Tav ad Agognate. Peccato che lo stesso Giordano, ad inizio del suo primo mandato, si era scagliato contro questa soluzione arrivando anche a querelare i sostenitori. Ora, invece, la sostiene. Nelle prime settimane di settembre, la II Commissione consiliare che avrebbe dovuto avviare l'iter, perchè la variante arrivasse in Consiglio, è stata prima convocata e poi revocata a causa dei forti dissidi interni della coalizione. Il centro-sinistra non è stato a guardare. Abbiamo chiesto conto dei repentini mutamenti d'opinione, facendo rilevare che in questi anni è cambiata la proprietà dell'area che ricavera un ingente surplus qualora la variante venisse approvata. Ho messo in guardia il Consiglio e la Giunta che solo una trasparente gestione del Piano Regolatore potrà allontanare il sospetto che le speculazioni sul nostro territorio si fondano sugli interessi di singoli e non sul principio dello sviluppo della città.
Questo è il ragionamento, mi pare lineare e coerente, della posizione che ho rappresentato in Consiglio, anche a nome dei colleghi Reali e Ierace. Siamo solo all'inizio di una vicenda che farà discutere.
A questa posizione e alle altre esplicitate in Consiglio dall'opposizione, Ferrari (Pd) e Matinella (Udc), il sindaco non ha replicato.
L'Assemblea di Palazzo Cabrino ha prima esaminato, e poi votato con il sostegno della sola maggioranza, gli equilibri di bilancio. Le cifre evidenziano una sempre maggiore disattenzione della Giunta verso la questione sociale. Risparmiano 100.000 € per l'assistenza domiciliare, quando sono ancora 24 gli anziani in lista d'attesa per tale servizio. L'Esecutivo non riuscirà con ogni probabilità a spendere tutti i 250.000 € di contributo della Regione Piemonte per la riduzione delle liste d'attesa negli asili nido, eppure sono più di 100 i bambini che non riescono ad accedervi.
A presto.
Nicola Fonzo
Consigliere comunale centro-sinistra Comune di Novara
Portavoce provinciale Sinistra e Libertà- Novara
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