
La situazione attuale è connotata da crisi della finanza, dell’economia, della politica e della democrazia. La storia ci insegna che tali eventi hanno sempre spinto a destra, infatti a monte del fascismo e del nazismo ci sono state crisi a livello occupazionale, inflazione galoppante, rabbia di popolo.
L’attuale ceto politico al governo per garantirsi il consenso insegue le pulsioni di massa, spesso condizionate dai mass media. Più le rappresenta più vince.
Le misure che vengono proposte e l’ideologia con cui si giustificano traggono ispirazione da un fascismo qualunquista (dopo l’abiura a quello filosofico) e ciò dovrebbero suscitare un corale allarme, invece si reagisce con l’indifferenza e la rimozione.
Nel 1917 Gramsci diceva: ”L’indifferenza è il peso morto della storia. L’indifferenza opera passivamente, ma opera (…) Ciò che succede, il male che si abbatte su tutti, avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare. Tra l’assenteismo e l’indifferenza poche mani, non sorvegliate da nessun controllo, tessono la tela della vita collettiva; e la massa ignora, perché non se ne preoccupa (…)”.
Attualmente il pericolo è che, in mancanza di una forza della Sinistra, si giunga a conseguenze gravissime, quali: demolizione dei valori della Costituzione, nati dalla Resistenza, attacchi al contratto nazionale di lavoro, abolizione del conflitto sociale, leggi razziali, guerra tra poveri.
La domanda è inevitabile: ma tutti coloro che appartengono (o appartenevano) alle forze della Sinistra hanno la consapevolezza di questi pericoli?
La Sinistra, con tutte le identità che vengono da lontano, deve fare lo sforzo di trovare la capacità di leggere la realtà, interpretarla e parlare alla società.
In tale senso si dovrebbero raccogliere le sfide per analizzarle nell’ambito di un contesto che tiene conto di tutte le cause che provocano disagio e paura.
Paura di perdere il diritto all’istruzione, di non potersi realizzare professionalmente, di non trovare lavoro o di perderlo, dei ricatti, incidenti e soprusi sul lavoro.
La soluzione non è quella di lasciarsi attrarre da proposte di facile presa che, riprendendo i luoghi comuni, invitano ad atteggiamenti di rivalsa verso il più debole, il diverso, lo straniero, ma di riappropriarsi di una conoscenza critica capace di analizzare ed interpretare una società, inevitabilmente diventata più complessa.
E’ doveroso ricordare che la Sinistra è stata una rappresentante storicamente delegata a fare scudo contro la violenza del sistema e l’egoismo.
La cultura degli uomini e delle donne della sinistra ha depositato nella storia del nostro paese percorsi di civiltà; essi sono in attesa di essere riconosciuti, valorizzati, riorganizzati e riunificati per poter capire, interpretare e parlare alla società.
Gli scrittori di sinistra amano ricordare il mito di Sisifo: il personaggio condannato a spingere su per il pendio di un colle un enorme masso che, immancabilmente, poco prima di raggiungere la cima rotolava di nuovo a valle, costringendolo a riprendere la fatica.
Valentino Parlato avverte che il masso, tornando indietro, potrebbe anche travolgerci e schiacciarci (come è accaduto), ma ci sarà sempre un altro Sisifo.
La Casa della Sinistra
Castelletto Sopra Ticino
Castelletto Sopra Ticino
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