Al Signor Presidente del Consiglio Comunale di Novara - Girolamo La Rocca
Oggetto: Mozione sulla questione morale
davanti al moltiplicarsi di notizie di reato in numerosi Comuni, grandi e piccoli, che coinvolgono esponenti sia del centrodestra che del centrosinistra, pur riaffermando, in virtù del principio d’innocenza, l’assoluta autonomia della magistratura nell’espletare le sue inchieste e prescindendo dunque dalle responsabilità che i giudici potranno o meno accertare,
mettere al centro di tutti i consessi elettivi la necessità dell’avvio di un processo che si opponga alle manifestazioni degenerative della politica sul piano dell’onestà e del rigore morale. Una degenerazione che trova le sue cause, tra l’altro, in :
- un eccesso di personalizzazione della politica che espropria la collettività del potere di partecipazione e dal controllo della cosa pubblica;
- campagne elettorali individuali che vedono ingenti impegni di spesa per accedere in un’assemblea elettiva;
- reti clientelari diffuse e trasversali;
- conflitti d’interesse e commistioni spesso poco trasparenti tra pubblico e privato;
- sfruttamento intensivo del territorio a vantaggio dei profitti di costruttori e proprietari delle aree.
Non ci troviamo solo di fronte alle manifestazioni di una crisi morale che ha coinvolto i partiti trasformandoli spesso da strumento di democrazia, a strumento delle lobbie economiche e dei comitati d’affari; siamo anche in presenza di una crisi di un modello di governo locale che in nome dell’accentramento delle decisioni e dell’uso delle risorse pubbliche come puro stimolo all’impiego di quelle private ha spinto ad eccessi inaccettabili la privatizzazione della cosa pubblica.
Per questo oggi la questione morale è più che mai questione politica. E’ indispensabile che la politica, vale a dire quell’attività che consiste nell’impegnarsi a governare una comunità organizzata, venga innervata della ricostruzione di un’etica pubblica.
Sulla base di queste premesse , per affermare una politica onesta, sobria, rispettosa delle istituzioni, fondata sulla trasparenza e sulla partecipazione dei cittadini, questo consiglio comunale
- approvare una legge di attuazione dell’articolo 49 della costituzione che regolamenti la vita dei partiti, ne assicuri il carattere democratico e la trasparenza, incentivi la partecipazione degli iscritti e degli elettori;
- approvare una legge che regolamenti e disciplini la netta riduzione di tutte le spese per l’attività politica, per i congressi e le manifestazioni di partito, per le campagne elettorali anche dei singoli candidati;
- ridurre il numero dei parlamentari, rivedendone lo status, eliminando privilegi immotivati, riducendone gli emolumenti alla media europea;
- adottare una legge quadro che definisca un quadro omogeneo di riferimento su tutto il territorio nazionale in materia di numero dei consiglieri regionali, di loro status, indennità e benefit;
- ridurre il numero degli enti e delle rappresentanze di nomina politica a ogni livello (comunale, provinciale, regionale, nazionale);
- dare vita ad una riforma della legge sulle Autonomie Locali che intervenga sulle prerogative degli esecutivi in rapporto con le assemblee elettive, riducendo il forte potere discrezionale e solipsista che via via hanno assunto sindaci e presidenti e introduca un contrappeso accrescendo i poteri di iniziativa e di controllo dei consigli comunali, provinciali e regionali;
- superare la pratica dell’urbanistica contrattata o, comunque, richiamarsi ad essa esclusivamente al fine di realizzare veri piani di recupero di aree degradate e di rendere assolutamente certi, verificabili, quantificabili, nel modo più trasparente possibile i vantaggi per la comunità;
- superare la logica degli appalti al massimo ribasso, indicata come principale causa dell’insicurezza sui luoghi di lavoro e di infiltrazione delle organizzazioni criminali nei settori dell’economia, in particolare nell’edilizia;
- invertire la tendenza, che si e affermata in modo massiccio e speso scriteriata, alle esternalizzazioni e alle privatizzazioni dei comparti e funzioni anche di pregio della pubblica amministrazione, in particolare quando sono in gioco beni e diritti primari come l’acqua;
i partiti presenti in consiglio comunale a farsi carico che, a partire dalle prossime elezioni amministrative, non vengano candidate persone indagate, rinviate a giudizio o condannate per reati contro la pubblica amministrazione e reati di mafia.
Novara, 17 marzo 2009.
Oggetto: Mozione sulla questione morale
Il consiglio comunale di Novara
davanti al moltiplicarsi di notizie di reato in numerosi Comuni, grandi e piccoli, che coinvolgono esponenti sia del centrodestra che del centrosinistra, pur riaffermando, in virtù del principio d’innocenza, l’assoluta autonomia della magistratura nell’espletare le sue inchieste e prescindendo dunque dalle responsabilità che i giudici potranno o meno accertare,
ritiene urgente
mettere al centro di tutti i consessi elettivi la necessità dell’avvio di un processo che si opponga alle manifestazioni degenerative della politica sul piano dell’onestà e del rigore morale. Una degenerazione che trova le sue cause, tra l’altro, in :
- un eccesso di personalizzazione della politica che espropria la collettività del potere di partecipazione e dal controllo della cosa pubblica;
- campagne elettorali individuali che vedono ingenti impegni di spesa per accedere in un’assemblea elettiva;
- reti clientelari diffuse e trasversali;
- conflitti d’interesse e commistioni spesso poco trasparenti tra pubblico e privato;
- sfruttamento intensivo del territorio a vantaggio dei profitti di costruttori e proprietari delle aree.
Non ci troviamo solo di fronte alle manifestazioni di una crisi morale che ha coinvolto i partiti trasformandoli spesso da strumento di democrazia, a strumento delle lobbie economiche e dei comitati d’affari; siamo anche in presenza di una crisi di un modello di governo locale che in nome dell’accentramento delle decisioni e dell’uso delle risorse pubbliche come puro stimolo all’impiego di quelle private ha spinto ad eccessi inaccettabili la privatizzazione della cosa pubblica.
Per questo oggi la questione morale è più che mai questione politica. E’ indispensabile che la politica, vale a dire quell’attività che consiste nell’impegnarsi a governare una comunità organizzata, venga innervata della ricostruzione di un’etica pubblica.
Sulla base di queste premesse , per affermare una politica onesta, sobria, rispettosa delle istituzioni, fondata sulla trasparenza e sulla partecipazione dei cittadini, questo consiglio comunale
invita il Parlamento a
- approvare una legge di attuazione dell’articolo 49 della costituzione che regolamenti la vita dei partiti, ne assicuri il carattere democratico e la trasparenza, incentivi la partecipazione degli iscritti e degli elettori;
- approvare una legge che regolamenti e disciplini la netta riduzione di tutte le spese per l’attività politica, per i congressi e le manifestazioni di partito, per le campagne elettorali anche dei singoli candidati;
- ridurre il numero dei parlamentari, rivedendone lo status, eliminando privilegi immotivati, riducendone gli emolumenti alla media europea;
- adottare una legge quadro che definisca un quadro omogeneo di riferimento su tutto il territorio nazionale in materia di numero dei consiglieri regionali, di loro status, indennità e benefit;
- ridurre il numero degli enti e delle rappresentanze di nomina politica a ogni livello (comunale, provinciale, regionale, nazionale);
- dare vita ad una riforma della legge sulle Autonomie Locali che intervenga sulle prerogative degli esecutivi in rapporto con le assemblee elettive, riducendo il forte potere discrezionale e solipsista che via via hanno assunto sindaci e presidenti e introduca un contrappeso accrescendo i poteri di iniziativa e di controllo dei consigli comunali, provinciali e regionali;
- superare la pratica dell’urbanistica contrattata o, comunque, richiamarsi ad essa esclusivamente al fine di realizzare veri piani di recupero di aree degradate e di rendere assolutamente certi, verificabili, quantificabili, nel modo più trasparente possibile i vantaggi per la comunità;
- superare la logica degli appalti al massimo ribasso, indicata come principale causa dell’insicurezza sui luoghi di lavoro e di infiltrazione delle organizzazioni criminali nei settori dell’economia, in particolare nell’edilizia;
- invertire la tendenza, che si e affermata in modo massiccio e speso scriteriata, alle esternalizzazioni e alle privatizzazioni dei comparti e funzioni anche di pregio della pubblica amministrazione, in particolare quando sono in gioco beni e diritti primari come l’acqua;
in ultimo il consiglio comunale di Novara impegna
i partiti presenti in consiglio comunale a farsi carico che, a partire dalle prossime elezioni amministrative, non vengano candidate persone indagate, rinviate a giudizio o condannate per reati contro la pubblica amministrazione e reati di mafia.
Novara, 17 marzo 2009.
Firmato
Fonzo- Reali-Ierace-Bosio-Martinoli-Paladini-Ferrari-Nerviani
Fonzo- Reali-Ierace-Bosio-Martinoli-Paladini-Ferrari-Nerviani
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