
Nelle scorse settimane, nei principali centri del Novarese sono stati affissi centinaia di manifesti nei quali denunciavamo i pesanti tagli imposti all’istruzione pubblica (8 miliardi in un triennio) che faranno sprofondare la qualità delle scuole: maestro unico alla primaria, abolizione del tempo pieno, scuole dell’infanzia funzionanti per sole 25 ore alla settimana, classi fino a 30 alunni.
La settimana prossima altri duecento manifesti compariranno sui muri di Novara, perché le famiglie sappiano come la scure del Governo si abbatterà su un servizio pubblico essenziale, con conseguenze rilevanti anche per le loro tasche. Solo chi gode di una posizione economica privilegiata potrà permettersi le opportunità che ora la scuola offre gratuitamente a tutti: orario adeguato alle esigenze lavorative dei genitori, corsi integrativi, recupero per chi è più in difficoltà, potenziamento per gli altri.
Come se non bastasse, qualche giorno fa Berlusconi & C. hanno inserito in un ennesimo decreto legge un altro duro colpo alla scuola. Entro il 30 novembre le Regioni sono costrette a definire i piani di dimensionamento (leggi tagli), che permettano al Governo di cominciare a recuperare fin dal prossimo anno gli 8 miliardi ai danni dell’istruzione. Quindi se entro il mese prossimo, le Regioni non decreteranno la chiusura delle scuole con meno di 50 alunni ci penseranno direttamente da Roma. Una misura intollerabile contro la quale i Comuni, di destra e di sinistra, si stanno ribellando.
Infine è di oggi la notizia della decisione parlamentare, voluta dalla Lega Nord e fatta propria dal resto della maggioranza, di confinare gli alunni stranieri in classi ghetto.
In tutto il Paese, anche nella nostra provincia, sta crescendo la protesta contro queste vergogne.
A fonte della gravità sia del metodo- i decreti leggi stanno sostituendo le leggi ordinarie, nonostante l’ampia maggioranza su cui l’Esecutivo può contare in Parlamento- sia nel merito (un vero e proprio ritorno al passato) Sinistra Democratica organizza a Novara due gazebo nel corso dei quali saranno raccolte le firme in calce ad una petizione contro le decisioni del Governo.
Il primo gazebo sarà collocato sabato 18 ottobre dalle ore 9.00 alle ore 12.00 nei pressi del mercato coperto in Viale Dante Alighieri; il secondo sabato 25 ottobre dalle ore 15.30 alle ore 19.00 in centro storico all’angolo delle ore.
Invitiamo ad aderire alla nostra mobilitazione non solo studenti, genitori, insegnanti, collaboratori scolastici ma i cittadini, perché la scuola è un bene pubblico di tutti e di ciascuno.
Difendendolo costruiamo il nostro futuro.
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