SINISTRA DEMOCRATICA per il SOCIALISMO EUROPEO
di Novara si è riunita il 17 e il 21 aprile per una franca, ma serena riflessione sugli esiti del voto.
I dati essenziali sono evidenti: un successo di Berlusconi e alleati al di là di ogni previsione; forte affermazione della Lega Nord; uno scacco al Partito Democratico che non si è neppure avvicinato allo schieramento avversario; un fallimento devastante del Partito Socialista da un lato e dall’altro de La Sinistra- L’Arcobaleno, risultati addirittura esclusi dal Parlamento.
Si apre adesso una fase assai incerta.
I vincitori, dalle prime dichiarazioni, hanno già fatto intendere le prime mosse del loro progetto: attacco alle conquiste dei diritti civili e sociali.
Noi, gli sconfitti, rischiamo di impegnarci più nella gara ad attribuire colpe ai gruppi dirigenti (che pure ci sono state!) piuttosto che nella ricerca delle cause profonde del disastro.
Le minime percentuali del 13-14 aprile sono solo la punta di un malessere verso la sinistra, che risale a molti anni addietro.
La Sinistra- L’Arcobaleno ha avuto il carattere di un tentativo di rinnovamento della penultima ora, che non ha convinto e non ha fatto presa su quelli che ritenevamo i nostri interlocutori sociali privilegiati: lavoratori, precari e pensionati.
I rinnovamenti affrettati, poco chiari nelle indicazioni e nelle prospettive, condotti da un personale dirigente troppo composito nelle sue componenti e nella sua cultura politica, sono risultati sospetti per la loro natura e poco credibili.
La Sinistra in Italia non deve morire, ma ritrovare uno spazio significativo.
Non essere in Parlamento è grave, ma non è una tragedia irrimediabile.
Pur nel rispetto dei dibattiti congressuali, per quanto ci riguarda non ci convince chi, denunciando l’errore di non aver agitato - a partire dalle schede - la falce e il martello auspica l’unificazione di tutti i comunisti o chi intende rifondare quanto è già stato rifondato.
Non abbiamo molte certezze, ma ci pare che se vogliamo evitare che la sinistra resti una forza marginale, nessuno degli attuali “contenitori” - compresa Sinistra Democratica o La Sinistra-L’Arcobaleno - possa rappresentare il radicale cambiamento che elettrici ed elettori ci impongono.
Abbandoniamo le trincee, che forse ci rassicurano ma che non sono servite, e diamo vita ad una COSTITUENTE della SINISTRA, della quale tutte e tutti si sentano protagonisti , si mettano in gioco, con un’incisiva partecipazione dal basso.
I nostri valori sono noti: noi stiamo dalla parte di chi lavora, di chi vive della propria pensione, di chi vuole una sanità e un’istruzione pubblica perché non può permettersi di pagare ai privati questi servizi, di chi - soprattutto giovane - campa di espedienti passando da un’occupazione precaria all’altra.
Certo c’è il rischio che di fronte ai cambiamenti epocali e al devastante impatto sociale che ne consegue si rafforzino i pregiudizi, le chiusure e si alzino le barriere. Siamo convinti che l’unica dimensione in cui gestire tali mutamenti sia quella dell’Europa e delle ambiziose politiche praticate dall’Unione Europea.
All’Italia, che rimane una Repubblica nata dalla Resistenza (piace rammentarlo a pochi giorni dal 25 Aprile), serve un nuovo soggetto politico con un programma riformista forte ed incisivo, dai chiari riferimenti sociali, con una giovane classe dirigente.
Ragazze e ragazze sono stati la vera sorpresa della campagna elettorale de La Sinistra-L’Arcobaleno a Novara.
Hanno creduto nell’unità, si sono spesi con entusiasmo senza distinguo. A loro il compito di vivere da protagonisti questa sfida, perché conducano in porto il travagliato processo che auspichiamo, nel quale si mescolino esperienze, militanze e passioni.
Ora non conta da dove veniamo, ma la meta che ci proponiamo.
Si apre adesso una fase assai incerta.
I vincitori, dalle prime dichiarazioni, hanno già fatto intendere le prime mosse del loro progetto: attacco alle conquiste dei diritti civili e sociali.
Noi, gli sconfitti, rischiamo di impegnarci più nella gara ad attribuire colpe ai gruppi dirigenti (che pure ci sono state!) piuttosto che nella ricerca delle cause profonde del disastro.
Le minime percentuali del 13-14 aprile sono solo la punta di un malessere verso la sinistra, che risale a molti anni addietro.
La Sinistra- L’Arcobaleno ha avuto il carattere di un tentativo di rinnovamento della penultima ora, che non ha convinto e non ha fatto presa su quelli che ritenevamo i nostri interlocutori sociali privilegiati: lavoratori, precari e pensionati.
I rinnovamenti affrettati, poco chiari nelle indicazioni e nelle prospettive, condotti da un personale dirigente troppo composito nelle sue componenti e nella sua cultura politica, sono risultati sospetti per la loro natura e poco credibili.
La Sinistra in Italia non deve morire, ma ritrovare uno spazio significativo.
Non essere in Parlamento è grave, ma non è una tragedia irrimediabile.
Pur nel rispetto dei dibattiti congressuali, per quanto ci riguarda non ci convince chi, denunciando l’errore di non aver agitato - a partire dalle schede - la falce e il martello auspica l’unificazione di tutti i comunisti o chi intende rifondare quanto è già stato rifondato.
Non abbiamo molte certezze, ma ci pare che se vogliamo evitare che la sinistra resti una forza marginale, nessuno degli attuali “contenitori” - compresa Sinistra Democratica o La Sinistra-L’Arcobaleno - possa rappresentare il radicale cambiamento che elettrici ed elettori ci impongono.
Abbandoniamo le trincee, che forse ci rassicurano ma che non sono servite, e diamo vita ad una COSTITUENTE della SINISTRA, della quale tutte e tutti si sentano protagonisti , si mettano in gioco, con un’incisiva partecipazione dal basso.
I nostri valori sono noti: noi stiamo dalla parte di chi lavora, di chi vive della propria pensione, di chi vuole una sanità e un’istruzione pubblica perché non può permettersi di pagare ai privati questi servizi, di chi - soprattutto giovane - campa di espedienti passando da un’occupazione precaria all’altra.
Certo c’è il rischio che di fronte ai cambiamenti epocali e al devastante impatto sociale che ne consegue si rafforzino i pregiudizi, le chiusure e si alzino le barriere. Siamo convinti che l’unica dimensione in cui gestire tali mutamenti sia quella dell’Europa e delle ambiziose politiche praticate dall’Unione Europea.
All’Italia, che rimane una Repubblica nata dalla Resistenza (piace rammentarlo a pochi giorni dal 25 Aprile), serve un nuovo soggetto politico con un programma riformista forte ed incisivo, dai chiari riferimenti sociali, con una giovane classe dirigente.
Ragazze e ragazze sono stati la vera sorpresa della campagna elettorale de La Sinistra-L’Arcobaleno a Novara.
Hanno creduto nell’unità, si sono spesi con entusiasmo senza distinguo. A loro il compito di vivere da protagonisti questa sfida, perché conducano in porto il travagliato processo che auspichiamo, nel quale si mescolino esperienze, militanze e passioni.
Ora non conta da dove veniamo, ma la meta che ci proponiamo.
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