Sull'edizione odierna de "La Stampa", il Sindaco leghista Massimo Giordano accusa la Bresso e i suoi Assessori, venuti a Novara per illustrare le iniziative in cantiere per rilanciare l'economia piemontese, di aver fatto un viaggio a vuoto, perchè sarebbero "venuti a mani vuote".
Evidentemente il primo cittadino ha la memoria corta. Forse non ricorda che solo pochi mesi fa, giusto qualche settimana prima delle elezioni amministrative, Novara fu invasa da ministri e sottosegretari vari del Governo Berlusconi che riempirono il Teatro Coccia di chiacchiere, annunci mirabolanti e ingenti investimenti di cui non si è più vista traccia. Giordano accolse i suoi compagni di partito e di coalizione con grandi cerimonie, mentre la città, quella vera, venne tenuta debitamente a distanza, perchè manifestava per l'ennesima crisi. La parata venne chiamata "Governo incontra". Saggiamente lo slogan rimase incompleto. Perchè era evidente che non si voleva ascoltare, ma pubblicizzare.
Giordano dimentica, inoltre, che la città, pur governata da un leghista, ha ricevuto molto dalla Regione, guidata dal centro-sinistra. Se volessimo usare il linguaggio del Sindaco: la Bresso è stata di manica larga per Novara. E' sufficiente scorgere la delibera che ieri la maggioranza ha votato in Consiglio comunale sull'assesstamento di bilancio: i contributi che la Regione Piemonte ha erogato al Comune di Novara, solo nelle ultime settimane, ammontano a 229.580 €. Per le più diverse voci: dai senza fissa dimora alle scuole dell'infanzia, dai servizi sociali alle borse di studio.
Non è un dato contingente. Rispondendo ad una mia interrogazione nel gennaio 2008, la Giunta fu costretta ad ammettere che nel 2007 la città di Novara , dati alla mano, aveva ricevuto più soldi dalla Giunta Bresso (centro-sinistra) che da quella Ghigo (centro-destra). Senza contare i 10 milioni di euro per il restauro del Broletto e i lauti finanziamenti per i lavori del Castello. Alla faccia di chi parla di "torinocentrismo" o "Novara dimenticata" dalla Regione.
Da Roma, da chi un giorno sì e l'altro anche invoca i benefici effetti del cosiddetto federalismo fiscale stiamo ancora aspettando qualche centesimo.
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